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brm_621090 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus MS
150.00 €
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Tipo : Follis ou nummus
Data: janvier - juin
Data: 308
Nome della officina / città: Lyon
Metallo : rame
Diametro : 25 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 6,08 g.
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire de qualité exceptionnelle pour ce type de monnayage sur un flan bien centré. Buste de toute beauté. Revers bien venu à la frappe. Magnifique patine gris métallique avec des reflets dorés. Conserve l’intégralité de son brillant de frappe et de son coupant d’origine
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C VAL MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Buste lauré et cuirassé de Maximien auguste à droite drapé sur l’épaule, vu de trois quarts en avant (B*01).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Valerius Maximianus Pius Felix Augustus”, (L'empereur césar Valère Maximien pieux et heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : GENIO - POP ROM/ (AUTEL)|-// PLG.
Descrittivo rovescio : Genius (Génie) debout à gauche, coiffé du modius, le Génie porte l’himation, tenant une patère de la main droite et une corne d'abondance de la main gauche.
Traduzione rovescio : “Genio Populi Romani”, (Au Génie du Peuple romain).

Commento


Avec l’intégralité de son argenture superfiicelle. Rubans de type 3 aux extrémités bouletées. Cuirasse et épaulière cloutées. Ptéryges fines. Cet exemplaire est cité dans l’ouvrage de Pierre Bastien. C’est la deuxième fois que nous proposons ce type à la vente.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto II

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Aveva "fronte bassa, viso rugoso, naso a tromba, mento e collo spessi, barba ispida" secondo The Roman Emperors, op. cit., p.119. Questa descrizione ha poca somiglianza con i ritratti di argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Scelto da Diocleziano per assisterlo, fu prima Cesare, poi augusto dall'aprile 286. Era la Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino, al quale dà sua figlia Fausta in matrimonio. Massimiano è costretto ad abdicare alla conferenza di Carnuntum dell'11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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