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brm_870772 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus BB
80.00  €
-10%
Prix promo : 72.00 €
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Tipo : Follis ou nummus
Data: 307
Nome della officina / città: Cartagine
Metallo : rame
Diametro : 26 mm
Asse di coniazione : 1 h.
Peso : 6,32 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Monnaie sur un flan bien centré des deux côtés. Joli portrait. Usure régulière. Patine marron-vert
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP MAXIMIANVS SEN AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : "Imperator Maximianus Seniori Augustus", (L’empereur Maximien aîné auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : CONSERVATO-RES KART SVAE/ -|-// PKA.
Descrittivo rovescio : Temple hexastyle de Carthage avec fronton triangulaire ; au centre, statue de Carthage debout de face, tournée à gauche, tenant des épis.
Traduzione rovescio : "Conservatores Karthagine Suæ", (Les Protecteurs de Carthage).

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto II

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Aveva "fronte bassa, viso rugoso, naso a tromba, mento e collo spessi, barba ispida" secondo The Roman Emperors, op. cit., p.119. Questa descrizione ha poca somiglianza con i ritratti di argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Scelto da Diocleziano per assisterlo, fu prima Cesare, poi augusto dall'aprile 286. Era la Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino, al quale dà sua figlia Fausta in matrimonio. Massimiano è costretto ad abdicare alla conferenza di Carnuntum dell'11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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