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v45_0443 - MACRINO Denier

MACRINO Denier q.SPL
MONNAIES 45 (2010)
Prezzo di inizio : 320.00 €
Valutazione : 550.00 €
lotto invenduto
Tipo : Denier
Data: octobre - décembre
Data: 217
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 500 ‰
Diametro : 18 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 3,61 g.
Grado di rarità : R2
Officine: 1re
Emission: 2e
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan irrégulier, légèrement échancré à midi au droit. Très beau portrait de Macrin. Revers de style fin, bien venu à la frappe. Jolie patine grise aux reflets dorés
N° nelle opere di riferimento :
C.135 (6f.) - RIC.97 B - BMC/RE.81  - RCV.7366 (350$)

Diritto


Titolatura diritto : IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG.
Descrittivo diritto : Buste lauré et cuirassé de Macrin à droite, vu de trois quarts en avant (B*).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Marcus Opellius Severus Macrinus Augustus”, (L’empereur césar Marc Opellius Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : VICTORIA PARTHICA.
Descrittivo rovescio : Victoria (la Victoire) marchant à droite, tenant une couronne dans la main droite et une palme de la main gauche, reposant sur l'épaule.
Traduzione rovescio : “Victoria Parthica”, (La Victoire parthique).

Commento


Rubans de type 3. Cuirasse et épaulière lisses.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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