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bpv_705899 - MACRINO Tétradrachme syro-phénicien

MACRINO Tétradrachme syro-phénicien q.SPL
450.00 €
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Tipo : Tétradrachme syro-phénicien
Data: 217-218
Nome della officina / città: Aradus, Phénicie
Metallo : billone
Diametro : 27 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 12,17 g.
Grado di rarità : R3
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan large et ovale, bien centré des deux côtés. Beau buste de Macrin avec une usure superficielle dans la chevelure; Joli revers. Patine gris métallique avec des reflets dorés
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Descrittivo diritto : Buste lauré, drapé et cuirasséé de Macrin à droite,vu de trois quarts en arrière, l’un des deux rubans de la couronne laurée descendant sur l’épaule (A*2).
Legenda diritto : AUT KAI. M. OP. - SE. MAKRINOS, (Autokratoros Kaisaros Opellios Seuhros Makrinos Sebastos).
Traduzione diritto : (L’empereur césar Marc Opel Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Descrittivo rovescio : Aigle debout de face, les ailes déployées, la tête et la queue tournées à gauche, forme de couronne dans le bec ; entre les pattes de l’aigle, un croissant.
Legenda rovescio : DHMARC EX UPATOS A.
Traduzione rovescio : (Revêtu de la puissance tribunitienne consul pour la première fois).

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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