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brm_311751 - TITO Denier

TITO Denier q.SPL
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2014)
Prezzo : 350.00 €
Tipo : Denier
Data: janvier - juin
Data: 79
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 900 ‰
Diametro : 18,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 3,47 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un petit flan ovale, bien centré des deux côtés. Portrait inhabituel à gauche. Revers rare. Patine grise superficielle avec des reflets dorés. A été légèrement nettoyé anciennement
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : T CAESAR IMP VESPASIANVS.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus à gauche (O*).
Traduzione diritto : "Titus Cæsar Imperator Vespasianus ", (Titus césar empereur Vespasien).

Rovescio


Titolatura rovescio : TR POT VIII COS VII.
Descrittivo rovescio : Char triomphal à gauche.
Traduzione rovescio : "Tribunicia Potestate octavum Consul septimum", (Revêtu de la huitième puissance tribunitienne consul pour la septième fois).

Commento


Rubans de type 2. Ce denier est frappé entre le 1er janvier et le 23 juin 79. Trace de cassure de coin perceptible sur le cou et la fin de la légende de droit. Sur cet exemplaire, il n’y a pas de globe devant ou sous le cou.

Cronistoria


TITO

(1/07/69-13/09/81)

Augusto con Vespasiano

Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea, dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea, durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n è solo una serie di disastri: l'eruzione del Vesuvio del 24 agosto 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio).

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