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v25_0240 - TITO Aureus

TITO Aureus q.SPL
MONNAIES 25 (2006)
Prezzo di inizio : 4 500.00 €
Valutazione : 7 500.00 €
Prezzo realizzato : 4 500.00 €
Tipo : Aureus
Data: (après le 1/07/79)
Data: 79
Nome della officina / città: Roma
Metallo : oro
Titolo in millesimi : 1000 ‰
Diametro : 19,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 7,26 g.
Grado di rarità : R2
Emission: 2e
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire de haut relief. Très beau portrait. Revers de style fin
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP TITVS CAES VESPASIAN AVG P M.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus à droite (O*).
Traduzione diritto : "Imperator Titus Cæsar Vespasianus Augustus Pontifex Maximus", (L’empereur Titus césar Vespasien auguste grand pontife).

Rovescio


Titolatura rovescio : TR P VIIII. IMP XIIII COS VII P P.
Descrittivo rovescio : Char triomphal à gauche, orné d’une guirlande, rempli d’épis.
Traduzione rovescio : "Tribunicia Potestate nonum Imperator quartum decimum Consul septimum Pater Patriæ", (revêtu de la neuvième puissance tribunitienne de la quatorzième acclamation impériale consul pour la septième fois père de la patrie).

Commento


Le revers de notre aureus représente le char triomphal qui accompagnait le général victorieux au Capitole.

Cronistoria


TITO

(1/07/69-13/09/81)

Augusto

Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il Trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n fu solo una serie di catastrofi, l'eruzione del Vesuvio nel 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio). È descritto come "la gioia dell'umanità".

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