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v27_0701 - TITO As, (MB, Æ 26)

TITO As, (MB, Æ 26) BB/q.SPL
MONNAIES 27 (2006)
Prezzo di inizio : 350.00 €
Valutazione : 450.00 €
lotto invenduto
Tipo : As, (MB, Æ 26)
Data: 79
Nome della officina / città: Roma
Metallo : bronzo
Diametro : 26 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 11,20 g.
Commenti sullo stato di conservazione:
Portrait de haut relief malgré une frappe de la légende de droit un peu molle à 4 heures. Très joli revers, légèrement décentré. Patine vert foncé
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VII.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus à droite (O*).
Traduzione diritto : “Imperator Titus Cæsar Vespasianus Augustus Pontifex Maximus Tribunicia Potestate Consul septimum”, (L’empereur Titus césar Vespasien auguste, grand pontife, revêtu de la puissance tribunicienne, consul pour la septième fois).

Rovescio


Titolatura rovescio : SECVRIT-AS [AVGVSTI]// S C.
Descrittivo rovescio : Securitas (la Sécurité) assise à droite sur un trône, tenant un sceptre de la main gauche et posant la main droite sur sa tête ; devant elle, un autel allumé.
Traduzione rovescio : “Securitas Augusti”, (La Sécurité de l’auguste).

Commento


Ce revers est à mettre en relation avec le dupondius de Néron n°661, qui reste très proche dans la représentation.

Cronistoria


TITO

(1/07/69-13/09/81)

Augusto

Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il Trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n fu solo una serie di catastrofi, l'eruzione del Vesuvio nel 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio). È descritto come "la gioia dell'umanità".

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