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fme_692214 - TITO Médaille, Reproduction d’un As de Rome

TITO Médaille, Reproduction d’un As de Rome SPL
220.00  €
-20%
Prix promo : 176.00 €
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Tipo : Médaille, Reproduction d’un As de Rome
Data: 1974
Nome della officina / città: Monnaie de Paris
Quantità coniata : 100
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 950 ‰
Diametro : 62,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 155,6 g.
Orlo : lisse + corne 1 + 1974 + EE/C
Marchio : Corne 1 (1880 -)
Commenti sullo stato di conservazione:
Patine grise hétérogène. Présence de coups et rayures
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VIII.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus à gauche (O*1).
Traduzione diritto : “Imperator Titus Cæsar Vespasianus Augustus Pontifex Maximus Tribunicia Potestate Consul octavum”, (L’empereur Titus césar Vespasien auguste, grand pontife, revêtu de la puissance tribunitienne, consul pour la huitième fois).

Rovescio


Titolatura rovescio : PAX - AVGVST/ S|C.
Descrittivo rovescio : Pax (la Paix) drapée, debout à gauche, tenant un corne d’abondance de la main gauche et une branche d’olivier de la main droite.
Traduzione rovescio : “Pax Augusti”, (La Paix de l’auguste).

Commento


Comme l’indique la tranche, il s’agit d’un exemplaire éditeur pour une édition limitée à 100 médailles.
Titus reçoit son huitième consulat le 1er janvier 80, alors que Domitien prend son septième.

Cronistoria


TITO

(1/07/69-13/09/81)

Augusto

Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il Trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n fu solo una serie di catastrofi, l'eruzione del Vesuvio nel 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio). È descritto come "la gioia dell'umanità".

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