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v32_0174 - TITO Aureus

TITO Aureus q.SPL/SPL
MONNAIES 32 (2007)
Prezzo di inizio : 3 200.00 €
Valutazione : 5 500.00 €
Prezzo realizzato : 4 051.00 €
Numero di offerte : 2
Offerta maxima : 5 150.00 €
Tipo : Aureus
Data: 75
Nome della officina / città: Roma
Metallo : oro
Titolo in millesimi : 1000 ‰
Diametro : 20,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 7,21 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan extrêmement large, bien centré des deux côtés avec le grènetis visible au revers. Très beau portrait. Revers de style fin. A conservé une partie de son brillant de frappe
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : T CAES IMP - VESPASIAN.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus césar à droite (O*).
Traduzione diritto : “Titus Cæsar Imperator Vespasianus Censor”, (Titus césar empereur Vespasien césar).

Rovescio


Titolatura rovescio : PONTIF - TR P COS IIII.
Descrittivo rovescio : Victoire drapée debout à gauche sur la ciste mystique, tenant une couronne de la main droite et une palme de la main gauche ; la ciste est entourée de deux serpents.
Traduzione rovescio : “Pontifex Tribunicia Potestate Consul quartum”, (Pontife revêtu de la puissance tribunitienne consul pour la quatrième fois).

Commento


Un exemplaire très proche du nôtre faisait partie du trésor de Liberchies (n° 144). Portrait de qualité exceptionnelle avec un filet de barbe perceptible sous le menton.

Cronistoria


TITO

(1/07/69-13/09/81)

Augusto con Vespasiano

Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea, dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea, durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n è solo una serie di disastri: l'eruzione del Vesuvio del 24 agosto 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio).

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