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brm_569533 - SETTIMIO SEVERO Sesterce

SETTIMIO SEVERO Sesterce q.BB
150.00 €
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Tipo : Sesterce
Data: 196
Nome della officina / città: Roma
Metallo : rame
Diametro : 31 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 19,44 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Flan mince. Usure importante mais régulière. L’exemplaire reste parfaitement lisible et identifiable. Patine foncée
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : L SEPT SEV PE-RT AVG IMP VIII.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Septime Sévère à droite.
Traduzione diritto : "Lucius Septimus Severus Pertinax Augustus Imperator septimum" (Lucius Septime Sévère Pertinax auguste revêtu de la huitième acclamation impériale).

Rovescio


Titolatura rovescio : FORTVNAE - [REDVCI].
Descrittivo rovescio : Fortuna (la Fortune) assise à gauche, tenant un gouvernail de la main droite et une corne d’abondance de la main gauche.
Traduzione rovescio : "Fortunae Reduci" (Au retour de la Fortune).

Commento


Poids léger. Rubans de type 3. La huitième acclamation impériale est datée de l’été 196 après la chute de Byzance.

Cronistoria


SETTIMIO SEVERO

(13/04/193-4/02/211)

Settimio Severo nacque nel 146 a Leptis Magna in Africa (Libia). Dopo una brillante carriera militare sotto i regni di Marc Aurèle e Commodo, fu console suffetto nel 185. Alla morte di Pertinace era governatore dell'Alta Pannonia. Acclamato imperatore il 13 aprile 193, eliminò rapidamente Dide Julien, suo compatriota (28 giugno), e associò Albin al potere come Cesare prima di combattere Pescennius Niger in Oriente. Nel 195 entrò fittiziamente nella famiglia Antonina venendo adottato post mortem. Sconfigge e giustizia il Niger e conduce una brillante campagna in Arabia. Nel 197 si sbarazzò del suo ultimo avversario, Albin, che si proclamò augusto. Severo prepara la costituzione della sua dinastia dando il titolo di Augusta a Giulia, sua moglie, nel 194, di Cesare a Caracalla, nel 196, poi di Augusto nel 198 quando Geta, suo secondogenito, diventa Cesare. Sévère trascorrerà quindici anni a consolidare i confini dell'Impero ottenendo numerose vittorie sui Parti (197-198), poi in Africa (207) e, infine, in Bretagna (208-211), dove morì..

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