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brm_477602 - SETTIMIO SEVERO Denier

SETTIMIO SEVERO Denier q.SPL
100.00 €
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Tipo : Denier
Data: 206
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 650 ‰
Diametro : 19 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 3,26 g.
Officine: 2e
Commenti sullo stato di conservazione:
Très bel exemplaire sur un flan légèrement irrégulier. Joli Génie au revers, de nombreux détails sont bien visibles. Patine grise. Beau portrait
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : SEVERVS - PIVS AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Septime Sévère à droite (O*).
Traduzione diritto : "Severus Pius Augustus" (Sévère pieux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : P M TR P XIIII COS III P P.
Descrittivo rovescio : Genius (Le Génie) nu debout à gauche, sacrifiant près d'un autel allumé et tenant des épis.
Traduzione rovescio : "Pontifex Maximus Tribunicia Potestate quartum decimum Consul tertium Pater Patriæ" (Grand Pontife revêtu de la quatorzième puissance tribunicienne consul pour la troisième fois père de la patrie).

Commento


Rubans de type 2.

Cronistoria


SETTIMIO SEVERO

(13/04/193-4/02/211)

Settimio Severo nacque nel 146 a Leptis Magna in Africa (Libia). Dopo una brillante carriera militare sotto i regni di Marc Aurèle e Commodo, fu console suffetto nel 185. Alla morte di Pertinace era governatore dell'Alta Pannonia. Acclamato imperatore il 13 aprile 193, eliminò rapidamente Dide Julien, suo compatriota (28 giugno), e associò Albin al potere come Cesare prima di combattere Pescennius Niger in Oriente. Nel 195 entrò fittiziamente nella famiglia Antonina venendo adottato post mortem. Sconfigge e giustizia il Niger e conduce una brillante campagna in Arabia. Nel 197 si sbarazzò del suo ultimo avversario, Albin, che si proclamò augusto. Severo prepara la costituzione della sua dinastia dando il titolo di Augusta a Giulia, sua moglie, nel 194, di Cesare a Caracalla, nel 196, poi di Augusto nel 198 quando Geta, suo secondogenito, diventa Cesare. Sévère trascorrerà quindici anni a consolidare i confini dell'Impero ottenendo numerose vittorie sui Parti (197-198), poi in Africa (207) e, infine, in Bretagna (208-211), dove morì..

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