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brm_608636 - MASSIMIANO ERCOLE Follis

MASSIMIANO ERCOLE Follis SPL
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Prix promo : 105.00 €
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Tipo : Follis
Data: 300
Nome della officina / città: Aquilée
Metallo : billone
Titolo in millesimi : 50 ‰
Diametro : 27 mm
Asse di coniazione : 7 h.
Peso : 9,41 g.
Officine: 2e
Commenti sullo stato di conservazione:
Monnaie idéalement centrée des deux côtés. Très joli portrait. La monnaie a conservé une partie de son argenture. Patine grise
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Buste nu, tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : "Imperator Maximianus Pius Felix Augustus", (Empereur Maximien Pieux Heureux Auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : SACRA MONET AVGG ET CAESS NOSTR// AQS.
Descrittivo rovescio : Moneta (la Monnaie) drapée, debout de face regardant à gauche, tenant une balance de la main droite et une corne d'abondance de la gauche.
Traduzione rovescio : "Sacra Moneta Augustorum Et Caesarum Nostri", (La Monnaie Sacrée de Nos Augustes et de Nos Césars) .

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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