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brm_715107 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus q.SPL/BB
60.00  €
-10%
Prix promo : 54.00 €
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Tipo : Follis ou nummus
Data: 296-297
Nome della officina / città: Trèves
Metallo : rame
Titolo in millesimi : 50 ‰
Diametro : 26 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 11,95 g.
Officine: 3e
Commenti sullo stato di conservazione:
Flan épais, centré. Joli portrait. Revers à l’usure régulière. Patine foncée
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP MAXIMIANVS P AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : "Imperator Maximianus Pius Augustus", (L’empereur Maximien pieux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : GENIO POPV-LI ROMANI/ C|(GAMMA)// TR.
Descrittivo rovescio : Genius (le Génie) debout à gauche, le manteau sur l'épaule gauche, coiffé du modius, tenant une patère de la main droite et une corne d'abondance de la gauche.
Traduzione rovescio : “Genio Populi Romani”, (Au Génie du Peuple romain).

Commento


Rubans de type 1.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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