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brm_626816 - MASSIMIANO ERCOLE Argenteus

MASSIMIANO ERCOLE Argenteus q.BB
200.00  €
-10%
Prix promo : 180.00 €
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Tipo : Argenteus
Data: 294
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 900 ‰
Diametro : 17,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 2,45 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Flan court, légèrement irrégulier, centré. Monnaie bien identifiable. Patine grise
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Exemplaire provenant de la collection J. H

Diritto


Titolatura diritto : MAXIMIA-NVS AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : “Maximianus Augustus”, (Maximien auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : VIRTVS - MILITVM.
Descrittivo rovescio : Les Tétrarques, Dioclétien, Maximien, Constance et Galère, vêtus militairement, deux par deux, sacrifiant au-dessus d'un trépied allumé placé devant une enceinte composée de six tours.
Traduzione rovescio : “Virtus Militum”, (La Virilité des soldats).

Commento


Poids léger. Rubans de type 1.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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