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bgr_622598 - GIUDAEA - PRIMA RIBELLIONE Prutah

GIUDAEA - PRIMA RIBELLIONE Prutah q.BB
120.00 €
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Tipo : Prutah
Data: 67-68
Nome della officina / città: Jérusalem, Judée
Metallo : rame
Diametro : 17 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 3,39 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Flan irrégulier, centré. Joli revers. Patine vert foncé et sable
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : INSCRIPTION HÉBRAÏQUE, SHENAT SHAT'IM'.
Descrittivo diritto : Vase ou aiguière (objet du culte).
Traduzione diritto : (an 2).

Rovescio


Titolatura rovescio : INSCRIPTION HÉBRAÏQUE, HERTU Z'ION .
Descrittivo rovescio : Feuille et branche de vigne, rappel de la fertilité de la Judée (symbole souvent représenté, en dehors même des monnaies, depuis les temps les plus reculés de la Bible).
Traduzione rovescio : (délivrance de Sion - c'est à dire Judée délivrée des Romains).

Cronistoria


GIUDAEA - PRIMA RIBELLIONE

(66-70)

Dopo la morte di Erode il Grande (37-4 a.C. J. -VS. ), una lotta silenziosa è intrapresa dagli ebrei contro l'introduzione di culti stranieri e contro coloro che collaborano con l'occupante romano. Dopo la disastrosa gestione di Antonio Felice, fratello di Pallade, la Giudea si ribellò ai Romani. Nerone incaricò Vespasiano di sedare la rivolta che sarebbe durata quattro anni. Nel 67 scoppiò la rivolta armata che sorprese le truppe romane che subirono battute d'arresto fino all'arrivo di Vespasiano, nominato da Nerone legato imperiale incaricato della repressione a capo di tre legioni. Un certo Giuseppe, al comando di uno degli eserciti giudei, resiste nella cittadella di Jotapata. Rifugiatosi in una grotta con una quarantina di notabili, sfugge al loro suicidio collettivo, si arrende e predice l'impero a Vespasiano. La previsione si avverò due anni dopo, nel 69. Il prigioniero viene quindi liberato e secondo l'usanza romana prende il nome del suo protettore (Flavius): è ora Flavius-Joseph, prezioso storico della guerra di cui è attore (ambiguo) e testimone (poco obiettivo). Vespasiano, divenuto imperatore, affida il comando al primogenito e fedele luogotenente Tito, il quale - nel 70 - incendia Gerusalemme, saccheggia e distrugge il Tempio (di cui rimane solo il Muro Occidentale, detto "Muro del Pianto"). Questo notevole evento è all'origine della diaspora che doveva durare quasi 1. 900 anni. È la fine della guerra degli ebrei, anche se la fortezza di Masada resiste fino al 73. Vespasiano e Tito celebrano la loro vittoria con un comune trionfo, nel giugno del 71.

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