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bga_423774 - GALLIA - GALLIA DELLO SETTENTRIONALE - ÆDUI (BIBRACTE, Regione dello Mont-Beuvray) Denier LVCIOS

GALLIA - GALLIA DELLO SETTENTRIONALE - ÆDUI (BIBRACTE, Regione dello Mont-Beuvray) Denier LVCIOS BB
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2017)
Prezzo : 550.00 €
Tipo : Denier LVCIOS
Data: c. 60-50 AC.
Nome della officina / città: Autun (71)
Metallo : argento
Diametro : 14,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 1,73 g.
Grado di rarità : R3
Commenti sullo stato di conservazione:
Denier sur un flan large mais avec un droit assez décentré et un revers avec une faiblesse de frappe sur le sanglier. Fine patine grise
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire provient très vraisemblablement d’un ancien trésor de deniers dispersé en partie en 2016 (en Allemagne)

Diritto


Titolatura diritto : [LVCIOS].
Descrittivo diritto : Buste féminin diadémé à gauche, un croissant dans la chevelure ; grènetis.

Rovescio


Titolatura rovescio : [LVCIOS].
Descrittivo rovescio : Guerrier gaulois debout de face, vêtu militairement, tenant de la main droite un sanglier enseigne et de la main gauche un bouclier oblong ; grènetis.

Commento


C’est la première fois que nous proposons un denier LVCIOS à la vente ; ce type précis est par ailleurs introuvable. Trois exemplaires sont conservés à la BN (4336-4339) et un autre dans la collection Danicourt et aucun autre ailleurs !
Typologiquement, ce denier se distingue des deniers DVBNOCOV et VIIPOTAL uniquement par le croissant dans la chevelure au droit (qui permettrait d’identifier la déesse Diane), et par la légende LVCIOS au droit comme au revers.
Notre exemplaire semble avoir une petite esse entre le guerrier et le sanglier renseigne (?). Le guerrier a trois petits globules en guise de barbe, à moins qu’il ne s’agisse d’un ornement de cuirasse (?) ; ce détail se retrouve sur le DT. 3218.

L’attribution ancienne aux Pictons, sésormais abandonnée, ne reposait que “sur le fait qu’un exemplaire de ce type se trouvait dans le trésor de Vernon, parmi un millier de deniers romains et plusieures centaines de quinaires de la zone du denier”.
Dans le RIG, B. Fischer précise que Serrure attribua cette monnaie au chef Liscus, vergobret des Éduens. Une autre attribution aux Petrocores repose sur l’identité de la légende avec le bronze LVCCIOS (qui n’a pourtant rien à voir)..

Cronistoria


GALLIA - GALLIA DELLO SETTENTRIONALE - ÆDUI (BIBRACTE, Regione dello Mont-Beuvray)

(II - I secolo a.C.)

Gli Aedui (Aedui), che si potrebbe tradurre come gli "Ardenti", furono certamente, dopo gli Arverni, il popolo più importante della Gallia. Il loro territorio si estendeva tra Senna, Loira e Saône sugli attuali dipartimenti di Saône-et-Loire, Nièvre, parte della Côte-d'Or e Allier. Occupavano una posizione strategica sulla linea di demarcazione tra il Mediterraneo, l'Atlantico e la Manica.. Gli Edui, eterni rivali degli Arverni, li avevano sostituiti dopo la fine dell'Impero Arverni e la sconfitta del 121 a.C.. -VS. Fedeli alleati dei romani dall'inizio della seconda guerra punica, quando Annibale attraversò la Gallia nel 218 a.C.. -VS. , è grazie alla loro alleanza che Domizio Enobarbo avrebbe potuto giustificare il suo intervento contro gli Allobrogi nel 121 a.C.. -VS. Non erano estranei all'intervento romano in Gallia e allo scoppio della guerra. Nel 58 a.C. -VS. , gli Edui si appellarono a Cesare perché li proteggesse dall'invasione sveva di Ariovisto che minacciava il loro territorio e poi ancora per contenere la spinta elvetica. Se il vergobret Liscus, magistrato principale degli Edui, rimase fedele all'alleanza romana, parte dell'oligarchia degli Edui si unì al campo gallico con Dumnorix e Divitiacos. Gli Edui rimasero fedeli all'alleanza romana durante la guerra, anche se Cesare stimò in trentacinquemila uomini gli Edui che parteciparono alla coalizione gallica.. Cesare non ce l'aveva con loro ed essi ricevettero direttamente la cittadinanza perché ritenuti "fratelli consanguinei dei Romani". Il loro oppidum era Bibracte (Mont-Beuvray), ma lo abbandonarono nel 15 a.C.. -VS. andare a fondare Augustodunum (Autun). Cesare (BG. I, 10, 33; VII, 32, 33); Strabone (g. VI, 3). Corta: 21, 46, 69-70, 187, 251, 348-349, 351, 359, 362, 364-365.

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