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brm_730060 - AURÉLIEN Antoninien

AURÉLIEN Antoninien MB
35.00 €
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Tipo : Antoninien
Data: automne 272 - automne 273
Nome della officina / città: Atelier indéterminé
Metallo : billone
Titolo in millesimi : 50 ‰
Diametro : 22 mm
Asse di coniazione : 11 h.
Peso : 3,23 g.
Officine: 3e
Commenti sullo stato di conservazione:
Monnaie centrée, joli revers. Patine verte
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP AVRELIANVS AVG.
Descrittivo diritto : Buste d’Aurélien, tête radiée, à droite, avec cuirasse, vu de trois quarts en avant (B).
Traduzione diritto : “Imperator Aurelianus Augustus”, (Empereur Aurélien Auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : VIRT. MILIT-VM// .
Descrittivo rovescio : Un soldat, debout à droite, tenant une haste de la main droite et un globe de la gauche ; en face, Aurélien en habit militaire, debout à gauche, tenant une haste transversale de la main gauche et tendant un globe nicéphore de la droite.
Legenda rovescio : G.
Traduzione rovescio : “Virtus Militum”, (La Vertu des Armées).

Cronistoria


AURÉLIEN

(07/270-09/275)

Aureliano nacque intorno al 207 a Sirmio. Dopo una brillante carriera militare, fu proclamato augusto a Sirmio dopo la morte di Claudio II e rimase unico imperatore dopo il suicidio di Quintillo. Prese la dolorosa decisione di abbandonare la Dacia nel 271 e poi attaccò Zenobia e Vaballath impadronendosi di Palmira nel 272. Poi intraprese la riconquista dell'Impero gallico e sconfisse Tetrico a Châlons. Trionfa a Roma e salva la vita ai suoi famosi prigionieri. Fu assassinato mentre preparava una campagna contro i Sassanidi per riconquistare la Mesopotamia. Con la riforma, Aurélien ha cercato di ricreare un sistema monetario veramente coerente che era completamente scomparso dalla fine del regno di Gallien. Un ritorno all'ortodossia monetaria, le vittorie su Palmyra e sull'Impero gallico consentirono questa restaurazione monetaria che sarebbe sopravvissuta in qualche modo fino alla riforma di Diocleziano nel 294. A quanto pare il denario, a volte d'argento, valeva la metà della nuova moneta chiamata aurelianus o antoninianus.

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