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brm_318882 - TITO Dupondius

TITO Dupondius SPL
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2014)
Prezzo : 380.00 €
Tipo : Dupondius
Data: 75
Nome della officina / città: Roma
Metallo : rame
Diametro : 27 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 11,65 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan large et complet des deux côtés avec les grènetis visibles. Portrait de toute beauté faisant penser à une gemme. Revers de haut relief, parfaitement venu à la frappe. Extraordinaire patine vert foncé profond. Conserve une partie de son brillant de frappe et de son coupant d’origine
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : T CAESAR IMP COS III CENS.
Descrittivo diritto : Tête radiée de Titus à droite (O).
Traduzione diritto : “Titus Cæsar Imperator Consul tertium Censor”, (Titus césar consul pour la troisième fois censeur).

Rovescio


Titolatura rovescio : FELICITA-S - PVBLICA S|C.
Descrittivo rovescio : Felicitas (la Félicité) drapée debout à gauche, tenant un caducée de la main droite et une corne d’abondance de la main gauche.
Traduzione rovescio : “Felicitas Publica”, (La Félicité publique).

Commento


Poids léger. Rubans de type 2. D’après les auteurs du RIC confirmé par la lecture du BMC, ce type fut le seul frappé par Titus en 75 pour le dupondius. Exemplaire de qualité exceptionnelle pour ce type monétaire.

Cronistoria


TITO

(1/07/69-13/09/81)

Augusto con Vespasiano

Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea, dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea, durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n è solo una serie di disastri: l'eruzione del Vesuvio del 24 agosto 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio).

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