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v39_0902 - Mezza lira 1813 Naples VG.2262

Mezza lira 1813 Naples VG.2262  BB
MONNAIES 39 (2009)
Prezzo di inizio : 280.00 €
Valutazione : 500.00 €
lotto invenduto
Tipo : Mezza lira
Data: 1813
Nome della officina / città: Napoli
Quantità coniata : 165499
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 900 ‰
Diametro : 17,89 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 2,47 g.
Orlo : lisse
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Usure régulière de circulation sur l’ensemble des reliefs. Faiblesse de frappe sur le mot MEZZA LIRA au revers mais cet exemplaire est bien frappé et bien centré avec une agréable patine grise de collection
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire provient de la vente publique Münzen & Medaillen GmbH du 19 octobre 2007 lot n° 1853

Diritto


Titolatura diritto : GIOACCHINO - NAPOLEONE.// 1813..
Descrittivo diritto : Tête nue de Joachim Murat à droite.
Traduzione diritto : (Joachim Napoléon).

Rovescio


Titolatura rovescio : REGNO DELLE DUE SICILIE.
Descrittivo rovescio : MEZ./ LIRA dans une couronne.
Traduzione rovescio : (Royaume des Deux Siciles).

Cronistoria


ITALIA - REGNO DI NAPOLI - GIOACCHINO MURAT

(15/07/1808-9/05/1815)

Gioacchino Murat (25/03/1767-13/10/1815), generale e aiutante di campo di Bonaparte nel 1796, sposò Carolina Bonaparte nel 1800; è Governatore di Parigi, Maresciallo, Principe dell'Impero. Ricevette il principato di Berg al quale si aggiunse quello di Cleves (1806-1808) e fu nominato re di Napoli al posto di Giuseppe nel 1808. Complottò con Talleyrand e Fouché, ma non cadde in disgrazia. Se partecipa alla campagna di Russia, Murat tradisce dopo Lipsia e tratta con gli anglo-austriaci per mantenere il suo regno con il consenso di Carolina. Nel 1815 prese contatto con Napoleone che si trovava all'isola d'Elba, tentò di risollevare l'Italia, ma fu definitivamente sconfitto a Tolentino il 2 maggio e dovette lasciare il paese il 9 maggio. Ritiratosi in Provenza, avvicinato da provocatori, sbarcò l'8 ottobre in Calabria. Fu subito arrestato e processato, condannato e giustiziato il 13 ottobre, come il duca d'Enghein, che aveva fatto fucilare undici anni prima nei fossi di Vincennes..

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