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brm_666175 - MASSIMIANO ERCOLE Pseudo ou néo-aurelianus

MASSIMIANO ERCOLE Pseudo ou néo-aurelianus BB
40.00 €
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Tipo : Pseudo ou néo-aurelianus
Data: 295-296
Nome della officina / città: Héraclée
Metallo : rame
Diametro : 21,5 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 3,21 g.
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Monnaie centrée sur un flan ovale, avec un joli revers détaillé. Patine marron
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C M A MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Buste radié, drapé et cuirassé de Maximien à droite, vu de trois quarts en avant (B01).
Traduzione diritto : "Imperator Cæsar Marcus Aurelius Maximinanus Pius Felix Augustus" (L’empereur césar Marc Aurèle Maximien pieux heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : CONCORDIA MILI-TVM/ -|-// HA.
Descrittivo rovescio : Maximien debout à droite en habit militaire, tenant de la main gauche un parazonium, et recevant un globe nicéphore de Jupiter nu, debout, le manteau sur l'épaule gauche et appuyé sur un sceptre.
Traduzione rovescio : "Concordia Militum", (La Concorde des soldats).

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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