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v18_0653 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus SPL
MONNAIES 18 (2003)
Prezzo di inizio : 100.00 €
Valutazione : 150.00 €
Prezzo realizzato : 100.00 €
Numero di offerte : 1
Offerta maxima : 110.00 €
Tipo : Follis ou nummus
Data: été 307
Nome della officina / città: Roma
Metallo : rame
Diametro : 25,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 6,04 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 2e
Emission: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Magnifique portrait, taillé à la serpe. Jolie patine marron glacé avec des reflets métalliques. Très joli revers
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Maximianus Pius Felix Augustus”, (L'empereur césar Maximien pieux et heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : CONSERVATO-RES - VRB SVAE// R*S.
Descrittivo rovescio : Temple hexastyle de Rome posé sur trois marches avec un fronton triangulaire décoré ; au centre statue de Rome debout à gauche, tenant un globe de la main droite et un sceptre long de la main gauche.
Traduzione rovescio : “Conservatores Urbis Suæ”, (Les protecteurs de leur ville).

Commento


La légende a été répartie autour du portrait qui occupe la plus grande partie du flan.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto II

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Aveva "fronte bassa, viso rugoso, naso a tromba, mento e collo spessi, barba ispida" secondo The Roman Emperors, op. cit., p.119. Questa descrizione ha poca somiglianza con i ritratti di argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Scelto da Diocleziano per assisterlo, fu prima Cesare, poi augusto dall'aprile 286. Era la Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino, al quale dà sua figlia Fausta in matrimonio. Massimiano è costretto ad abdicare alla conferenza di Carnuntum dell'11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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