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v13_1018 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus SPL
MONNAIES 13 (2001)
Prezzo di inizio : 121.96 €
Valutazione : 243.92 €
lotto invenduto
Tipo : Follis ou nummus
Data: 301
Nome della officina / città: Vénétie et Istrie, Aquilée
Metallo : rame
Diametro : 27,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 9,26 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Emission: 6e
Commenti sullo stato di conservazione:
Portrait de toute beauté avec une patine vert olive et des reflets métalliques dans la chevelure. Revers bien venu à la frappe
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : "Imperator Maximianus Pius Felix Augustus", (L’empereur Maximien pieux heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : SACR MONET AVGG ET CAESS NOSTR/ -|V// AQP.
Descrittivo rovescio : Moneta (la Monnaie) drapée, debout de face regardant à gauche, tenant une balance de la main droite et une corne d'abondance de la gauche.
Traduzione rovescio : "Sacra Moneta Augustorum et Caesarum Nostrorum", (La Monnaie sacrée de nos augustes et de nos césars) .

Commento


La différence entre les deux monnaies, très proches par le style et l’épigraphie, réside dans le fait qu’au revers est inscrit SACR au lieu de SACRA. Cette orthographe est beaucoup plus rare.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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