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bpv_173788 - MACRINO Tétradrachme syro-phénicien

MACRINO Tétradrachme syro-phénicien q.BB
180.00 €
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Tipo : Tétradrachme syro-phénicien
Data: 217-218
Nome della officina / città: Aradus, Phénicie
Metallo : billone
Diametro : 25 mm
Asse di coniazione : 1 h.
Peso : 11,50 g.
Grado di rarità : R3
Commenti sullo stato di conservazione:
Traces de corrosion à l’avers, fin de la légende disparue, revers bien venu
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Descrittivo diritto : Tête laurée de Macrin à droite, vu de trois quarts en avant, l’un des deux rubans de la couronne laurée descendant sur l’épaule (O*).
Legenda diritto : AU KAI. M. OP SE. MAKRINOS S, (Autokratoros Kaisaros Markos Opellios Seuhros Makrinos Sebastos).
Traduzione diritto : (L’empereur césar Marc Opel Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Descrittivo rovescio : Aigle debout à droite, les ailes déployées, la tête et la queue tournées à gauche, forme de couronne dans le bec ; entre les pattes de l’aigle, un protomé de taureau tourné vers la droite.
Legenda rovescio : DHMARC EX UPATOS.
Traduzione rovescio : (Revêtu de la puissance tribunitienne consul).

Commento


Dans la base TSP maintenue par Michel Prieur, six exemplaires sont maintenant répertoriés, dont deux en musée, un à Paris, ex collection Seyrig, l’autre à Jerusalem, ex trouvaille de Capharnaum. Notre exemplaire est le 1242_006.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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