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v21_2858 - MACRINO Tetrassaria

MACRINO Tetrassaria q.SPL
MONNAIES 21 (2004)
Prezzo di inizio : 150.00 €
Valutazione : 250.00 €
Prezzo realizzato : 197.00 €
Numero di offerte : 3
Offerta maxima : 270.00 €
Tipo : Tetrassaria
Data: 217-218
Nome della officina / città: Nicopolis ad Istrum, Mésie Inférieure
Metallo : rame
Diametro : 27 mm
Asse di coniazione : 7 h.
Peso : 10,57 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Magnifique portrait avec une superbe patine verte, légèrement décentré sur les légendes
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Descrittivo diritto : Buste lauré et cuirassé de Macrin à droite, vu de trois quarts en arrière (B*4).
Legenda diritto : AUT K M OPPELI SEU - [MAKRINOS], (Autokratoros Kaisaros Markos Oppelios Seuhros Makrinos).
Traduzione diritto : (L’empereur césar Marc Opel Sévère Macrin).

Rovescio


Descrittivo rovescio : Apollon nu debout à gauche, tenant une branche de laurier de la main droite et un arc de la main gauche.
Legenda rovescio : UP STA LON[GINOU NIKOPO]LITWN PROS I//, (Upatewn Statius Longinou Nikopolitwn Pros Istron).
Traduzione rovescio : (Hypateon Statius Longinus Nicopolis près d’Istros).

Commento


Poids léger. Portrait inhabituel avec une cuirasse recouverte d’écailles.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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