bga_864040 - GALLIA - SANTONES / CENTROVESTE - Incerti Bronze au lion VRIDO.RVF
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Tipo : Bronze au lion VRIDO.RVF
Data: c. 40 AC.
Metallo : bronzo
Diametro : 14 mm
Asse di coniazione : 3 h.
Peso : 1,91 g.
Grado di rarità : R3
Commenti sullo stato di conservazione:
Droit largement décentré mais revers complet et quasi SUP. Jolie patine de collection ancienne
Diritto
Titolatura diritto : VRIDO.RVF.
Descrittivo diritto : Tête à droite, casquée d’un casque à cimier ; légende devant le visage ; grènetis.
Rovescio
Titolatura rovescio : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo rovescio : Lion bondissant à droite, un astre au-dessus du dos ; grènetis.
Commento
Ce type de bronze épigraphe VRIDO.RVF est de loin le plus rare de toute la série des petits bronzes de ce module. Ce n’est que la seconde fois que nous le présentons après le bga_172849. La légende était lue VRDO-RI par A. de Barthélemy qui signalait des provenances autour de Périgueux, alors que les auteurs du RIG retiennent VRIDO.RVF, avec de multiples ligatures. Plus d'un tiers des exemplaires répertoriés proviennent de Charente.
This type of VRIDO.RVF epigraph bronze is by far the rarest of the entire series of small bronzes in this module. This is only the second time we have presented it after bga_172849. The legend was read VRDO-RI by A. de Barthélemy who reported provenances around Périgueux, while the authors of the RIG retained VRIDO.RVF, with multiple ligatures. More than a third of the examples listed come from Charente
This type of VRIDO.RVF epigraph bronze is by far the rarest of the entire series of small bronzes in this module. This is only the second time we have presented it after bga_172849. The legend was read VRDO-RI by A. de Barthélemy who reported provenances around Périgueux, while the authors of the RIG retained VRIDO.RVF, with multiple ligatures. More than a third of the examples listed come from Charente
Cronistoria
GALLIA - SANTONES / CENTROVESTE - Incerti
(I secolo a.C.)
Gran parte della monetazione del Centro-Ovest pone ancora oggi delicati problemi di restituzione. Alle attribuzioni fini, a volte molto dettagliate, dei due secoli precedenti (XIX e XX secolo), gli storici della Gallia, in vista della globalizzazione, preferiscono riferirsi a grandi gruppi geografici. La cosa più importante oggi non è che siamo in possesso dell'oggetto archeologico stesso? Tuttavia se, in futuro, l'atteggiamento degli scopritori di monete, scoperte fortuite o no, ufficiali o no, alleato alla benevolenza dei nostri archeologi a volte sospettosi, potrebbe permetterci, grazie ad una stretta collaborazione (collaborare, lavorare insieme in latino ) e l'ampiezza delle rispettive competenze, per avere una migliore conoscenza dei luoghi delle scoperte, potremmo vedere scomparire gradualmente tutte queste attribuzioni "incerto questo, incerto quello" per il massimo piacere di ciascuno e la conoscenza di tutti.
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