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v19_0006 - CALABRIA - TARENTUM Nomos, statère ou didrachme

CALABRIA - TARENTUM Nomos, statère ou didrachme MB
MONNAIES 19 (2004)
Prezzo di inizio : 150.00 €
Valutazione : 300.00 €
Prezzo realizzato : 150.00 €
Numero di offerte : 1
Offerta maxima : 155.00 €
Tipo : Nomos, statère ou didrachme
Data: c. 350 AC.
Nome della officina / città: Tarente
Metallo : argento
Diametro : 22 mm
Asse di coniazione : 7 h.
Peso : 7,49 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Pièce sur un flan large et ovale, légèrement décentré au revers avec une usure importante, mais parfaitement visible et identifiable des deux côtés. Une épaisse patine grise recouvre l’ensemble de l’exemplaire à l’empreinte archaïsante
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Descrittivo diritto : Cavalier passant au pas à droite, nu, tenant les rênes de son cheval de la main gauche, couronnant son cheval de la main droite.
Legenda diritto : S-T.

Rovescio


Descrittivo rovescio : Taras nu, chevauchant un dauphin à droite, tendant la main droite, le bras gauche le long du corps.
Legenda rovescio : TARAS.

Commento


Le style de notre exemplaire est dépouillé. La représentation des deux personnages est hiératique. Sur l’exemplaire de la collection Strozzi, représentée dans l’ouvrage d’O. Ravel et provenant de la collection Vlasto, le revers est décentré comme sur notre nomos et la tête semble se fondre dans le grènetis linéaire.

Cronistoria


CALABRIA - TARENTUM

(380-345 a.C.)

Architas, Stratego

Dal 380 aC i destini di Taranto si trovarono nelle mani di Archita di Taranto (460-360 aC), filosofo pitagorico, amico di Platone, matematico, astronomo, uomo politico e generale che fu posto sette volte alla guida della sua città. Viene dato per l'inventore della vite, della carrucola, del sonaglio e dell'aquilone. Orazio gli ha dedicato un'ode. La fondazione panellenica di Thurium nel 443 aC aveva dato origine a un conflitto che avrebbe opposto per più di trent'anni Taranto ad Atene. Le due città rivali avevano finito per fondare Héraclée, comunque sotto l'influenza tarantina. I Tarentini finirono per imporsi sulle città di Métaponte e Siris. Archita, nella prima metà del IV secolo aC, divenne lo stratega della confederazione italiota la cui capitale era Eraclea e che comprendeva, oltre a Taranto, Metaponto e Turio, Crotone, Velia e Napoli. Questo periodo dell'egemonia tarentina terminò con la morte di Archita e fu il punto di partenza per gli interventi di generali mercenari come Archidamo di Sparta, Alessandro il Molosso o Pirro dell'Epiro..

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