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v59_0047 - CALABRIA - TARENTUM Diobole

CALABRIA - TARENTUM Diobole q.SPL/BB
MONNAIES 59 (2013)
Prezzo di inizio : 145.00 €
Valutazione : 250.00 €
Prezzo realizzato : 145.00 €
Numero di offerte : 1
Offerta maxima : 150.00 €
Tipo : Diobole
Data: c. 350 AC.
Nome della officina / città: Tarente, Calabre
Metallo : argento
Diametro : 13 mm
Asse di coniazione : 3 h.
Peso : 1,12 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un petit flan ovale et irrégulier, légèrement éclaté à 7 heures au droit. Très belle tête d’Athéna. Usure plus prononcée au revers. Jolie patine de médaillier avec des reflets mordorés et bleutés
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo diritto : Tête laurée d'Athéna à droite, coiffée du casque attique à cimier, orné d’un hippocampe.

Rovescio


Titolatura rovescio : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo rovescio : Héraklès agenouillé à droite, appuyé sur sa massue de la main droite, étranglant le lion de Némée.

Commento


Notre exemplaire présente un portrait de grande qualité à l’usure régulière. Cependant, nous n’avons pas relevé d’identité de coin pertinente.

Cronistoria


CALABRIA - TARENTUM

(380-345 a.C.)

Architas, Stratego

Dal 380 aC i destini di Taranto si trovarono nelle mani di Archita di Taranto (460-360 aC), filosofo pitagorico, amico di Platone, matematico, astronomo, uomo politico e generale che fu posto sette volte alla guida della sua città. Viene dato per l'inventore della vite, della carrucola, del sonaglio e dell'aquilone. Orazio gli ha dedicato un'ode. La fondazione panellenica di Thurium nel 443 aC aveva dato origine a un conflitto che avrebbe opposto per più di trent'anni Taranto ad Atene. Le due città rivali avevano finito per fondare Héraclée, comunque sotto l'influenza tarantina. I Tarentini finirono per imporsi sulle città di Métaponte e Siris. Archita, nella prima metà del IV secolo aC, divenne lo stratega della confederazione italiota la cui capitale era Eraclea e che comprendeva, oltre a Taranto, Metaponto e Turio, Crotone, Velia e Napoli. Questo periodo dell'egemonia tarentina terminò con la morte di Archita e fu il punto di partenza per gli interventi di generali mercenari come Archidamo di Sparta, Alessandro il Molosso o Pirro dell'Epiro..

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