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v38_0007 - CALABRIA - TARENTUM Diobole

CALABRIA - TARENTUM Diobole BB
MONNAIES 38 (2009)
Prezzo di inizio : 120.00 €
Valutazione : 180.00 €
Prezzo realizzato : 120.00 €
Numero di offerte : 1
Offerta maxima : 259.00 €
Tipo : Diobole
Data: c. 380-345 AC.
Nome della officina / città: Tarente
Metallo : argento
Diametro : 12,5 mm
Asse di coniazione : 9 h.
Peso : 1,04 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un petit flan ovale, légèrement décentré sur la tête d’Héraklès au revers. Très beau portrait. Usure régulière. Jolie patine de collection ancienne
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Exemplaire provenant de la collection M. R. de Dijon

Diritto


Titolatura diritto : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo diritto : Tête d'Athéna à gauche, coiffée du casque attique à cimier orné d’un skylla (monstre marin).

Rovescio


Titolatura rovescio : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo rovescio : Héraklès debout à droite, étranglant le lion de Némée ; massue dans le champ à gauche et carquois.

Commento


Poids léger. Notre exemplaire est très proche de celui de l’American Numismatic Society sans que nous puissions établir de liaison de coin pertinente.

Cronistoria


CALABRIA - TARENTUM

(380-345 a.C.)

Architas, Stratego

Dal 380 aC i destini di Taranto si trovarono nelle mani di Archita di Taranto (460-360 aC), filosofo pitagorico, amico di Platone, matematico, astronomo, uomo politico e generale che fu posto sette volte alla guida della sua città. Viene dato per l'inventore della vite, della carrucola, del sonaglio e dell'aquilone. Orazio gli ha dedicato un'ode. La fondazione panellenica di Thurium nel 443 aC aveva dato origine a un conflitto che avrebbe opposto per più di trent'anni Taranto ad Atene. Le due città rivali avevano finito per fondare Héraclée, comunque sotto l'influenza tarantina. I Tarentini finirono per imporsi sulle città di Métaponte e Siris. Archita, nella prima metà del IV secolo aC, divenne lo stratega della confederazione italiota la cui capitale era Eraclea e che comprendeva, oltre a Taranto, Metaponto e Turio, Crotone, Velia e Napoli. Questo periodo dell'egemonia tarentina terminò con la morte di Archita e fu il punto di partenza per gli interventi di generali mercenari come Archidamo di Sparta, Alessandro il Molosso o Pirro dell'Epiro..

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