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v25_1544 - 40 lire en or, branches longues 1813 Naples VG.2251

40 lire en or, branches longues 1813 Naples VG.2251  BB
MONNAIES 25 (2006)
Prezzo di inizio : 350.00 €
Valutazione : 600.00 €
Prezzo realizzato : 476.00 €
Numero di offerte : 8
Offerta maxima : 900.00 €
Tipo : 40 lire en or, branches longues
Data: 1813
Nome della officina / città: Napoli
Quantità coniata : 23733
Metallo : oro
Titolo in millesimi : 900 ‰
Diametro : 27 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 12,88 g.
Orlo : inscrite en creux * DIO PROTEGGE * IL * REGNO (Dieu protège le royaume)
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Usure régulière de circulation sur l’ensemble des reliefs causée par des listels très plats qui n’ont pas protégé la monnaie. Petit coup sur la joue. Au revers, légères stries d’ajustage. Quelques coups sur la tranche suite à l’opération du marquage sur tranche. Sinon, bonne frappe, surtout pour ce type
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : GIOACCHINO - NAPOLEONE..
Descrittivo diritto : Tête nue de Joachim Murat à gauche, au-dessous : 1813..
Traduzione diritto : (Joachim Napoléon).

Rovescio


Titolatura rovescio : REGNO DELLE DUE SICILIE..
Descrittivo rovescio : 40./ LIRE entre une branche de laurier et une branche d’olivier croisées.
Traduzione rovescio : (Royaume des Deux Siciles).

Cronistoria


ITALIA - REGNO DI NAPOLI - GIOACCHINO MURAT

(15/07/1808-9/05/1815)

Gioacchino Murat (25/03/1767-13/10/1815), generale e aiutante di campo di Bonaparte nel 1796, sposò Carolina Bonaparte nel 1800; è Governatore di Parigi, Maresciallo, Principe dell'Impero. Ricevette il principato di Berg al quale si aggiunse quello di Cleves (1806-1808) e fu nominato re di Napoli al posto di Giuseppe nel 1808. Complottò con Talleyrand e Fouché, ma non cadde in disgrazia. Se partecipa alla campagna di Russia, Murat tradisce dopo Lipsia e tratta con gli anglo-austriaci per mantenere il suo regno con il consenso di Carolina. Nel 1815 prese contatto con Napoleone che si trovava all'isola d'Elba, tentò di risollevare l'Italia, ma fu definitivamente sconfitto a Tolentino il 2 maggio e dovette lasciare il paese il 9 maggio. Ritiratosi in Provenza, avvicinato da provocatori, sbarcò l'8 ottobre in Calabria. Fu subito arrestato e processato, condannato e giustiziato il 13 ottobre, come il duca d'Enghein, che aveva fatto fucilare undici anni prima nei fossi di Vincennes..

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