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v21_2416 - TITO As, (MB, Æ 28)

TITO As, (MB, Æ 28) BB
MONNAIES 21 (2004)
Prezzo di inizio : 280.00 €
Valutazione : 450.00 €
lotto invenduto
Tipo : As, (MB, Æ 28)
Data: 06-12/79
Nome della officina / città: Roma
Metallo : rame
Diametro : 27,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 8,69 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan normal, mais bien centré. Beau portrait. Jolie patine vert olive foncé
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP T CAES VESP AVG P M TR P COS VII.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Titus à droite (O*).
Traduzione diritto : “Imperator Titus Cæsar Vespasianus Augustus Pontifex Maximus Tribunicia Potestate Consul septimum”, (L'empereur Titus césar Vespasien grand pontife, revêtu de la puissance tribunitienne consul pour la septième fois).

Rovescio


Titolatura rovescio : VICTORIA - AVGVST/ S|C.
Descrittivo rovescio : Victoria (la Victoire) drapée marchant à droite, tenant une couronne de la main droite et une palme de la main gauche.
Traduzione rovescio : “Victoria Augusti”, (La Victoire de l’auguste).

Commento


Poids léger. Sur cet exemplaire, la Victoire ne semble pas debout sur une proue de navire à droite comme elle se rencontre normalement, mais repose directement sur la ligne de sol. Le seul exemplaire signalé a été publié en 1891 dans la Rivista Italiana de Numismatica, p. 305.

Cronistoria


TITO

(1/07/69-13/09/81)

Augusto

Tito, nato il 30 dicembre 39, è il figlio maggiore di Vespasiano. Segue il padre in Giudea dove è legato della XV legione Apollinare. Dopo la proclamazione di Alessandria, Vespasiano lascia a lui il compito di completare la pacificazione della Giudea durante la quale si innamora di Bérénice (cfr. Commedia di Racine). Dopo la presa di Gerusalemme nell'estate del 70, celebrò il Trionfo con il padre nel gennaio del 71. Associato al potere dal padre, gli succedette il 24 giugno del 79, avendo rotto con la bella principessa ebrea nel 75. Il suo regno n fu solo una serie di catastrofi, l'eruzione del Vesuvio nel 79 che distrusse Pompei ed Ercolano, poi l'incendio di Roma nell'80. Morì nell'81, forse assassinato su istigazione del fratello Domiziano (Svetonio). È descritto come "la gioia dell'umanità".

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