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brm_673714 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus BB
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Prix promo : 90.00 €
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Tipo : Follis ou nummus
Data: 300-301
Nome della officina / città: Roma
Metallo : rame
Diametro : 24,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 9,02 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 2e
Commenti sullo stato di conservazione:
Monnaie sur un flan ovale, centré. Joli portrait. Usure régulière. Patine marron
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : "Imperatore Cæsar Maximianus Pius Felix Augustus”, (L’empereur césar Maximien pieux heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : SACRA MON VRB AVGG ET CAESS NN/ -|-// S(MASSUE).
Descrittivo rovescio : Moneta (la Monnaie) debout de face, regardant à gauche, tenant une balance de la main droite et une corne d’abondance de la gauche.
Traduzione rovescio : "Sacra Moneta Urbis Augustorum et Cæsarum Nostrorum", (La Monnaie sacrée de la ville de nos augustes et de nos césars).

Commento


La massue fait partie de la marque d’émission, normalement réservée aux Herculéens (d’Hercule, Maximien et Constance Ier), mais nous pouvons aussi rencontrer le foudre avec les mêmes lettres d’officine.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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