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bpv_525279 - MASSIMIANO ERCOLE Tétradrachme

MASSIMIANO ERCOLE Tétradrachme q.SPL
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2022)
Prezzo : 60.00 €
Tipo : Tétradrachme
Data: an 5
Nome della officina / città: Alexandrie, Égypte
Metallo : billone
Diametro : 20,5 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 7,97 g.
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire à l’usure superficielle. Beau buste et joli revers. Patine marron
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Exemplaire provenant de la collection ENP

Diritto


Descrittivo diritto : Buste lauré,drapé et cuirassé de Maximien à droite, vu de trois quarts en arrière (A*2).
Legenda diritto : A K M OUA MAXIMIANOS SEB (Autokrator Kaisaros Markos Oualerios Maximianos Sebastos).
Traduzione diritto : (L’empereur césar Marc Valère Maximien auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : L - .
Descrittivo rovescio : Victoire avançant à droite, tenant une couronne de la main gauche et une palme de la main droite.
Legenda rovescio : G.
Traduzione rovescio : (an 3).

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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