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brm_650535 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus q.SPL/BB
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2023)
Prezzo : 130.00 €
Tipo : Follis ou nummus
Data: 306-307
Nome della officina / città: Aquilée
Metallo : rame
Diametro : 28,5 mm
Asse di coniazione : 11 h.
Peso : 8,85 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Flan large, centré, éclaté à 6h. Joli portrait. Revers à l’usure régulière. Patine marron-gris
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien à droite.
Traduzione diritto : "Imperator Caesar Maximianus Pius Felix Augustus", (L'empereur césar Maximien pieux et heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : FIDES MILITVM AVGG ET CAESS NN// AQP.
Descrittivo rovescio : Fides (la Fidélité) drapée, debout à gauche, tenant une enseigne militaire dans chaque main.
Traduzione rovescio : "Fides Militum Augustorum et Cæsarum Nostrorum", (La Fidélité des soldats de nos augustes et de nos césars).

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto II

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Aveva "fronte bassa, viso rugoso, naso a tromba, mento e collo spessi, barba ispida" secondo The Roman Emperors, op. cit., p.119. Questa descrizione ha poca somiglianza con i ritratti di argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Scelto da Diocleziano per assisterlo, fu prima Cesare, poi augusto dall'aprile 286. Era la Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino, al quale dà sua figlia Fausta in matrimonio. Massimiano è costretto ad abdicare alla conferenza di Carnuntum dell'11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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