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brm_674557 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus BB/q.SPL
100.00 €
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Tipo : Follis ou nummus
Data: 303/4-305
Nome della officina / città: Serdica
Metallo : rame
Diametro : 26,5 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 9,74 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Ce type semble plus rare que ne le laissent supposer les ouvrages généraux. Buste large à l’usure régulière, plus marquée au revers qu’au droit. Belle patine verte
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C M A MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Marcus Aurelius Maximianus Pius Felix Augustus”, (L’empereur césar Marc Aurèle Maximien pieux heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : GENIO POPV-L-I ROMANI/ -|A// .SM.SD..
Descrittivo rovescio : Genius (le Génie) debout de face, le manteau sur l'épaule gauche, tenant une patère dont la liqueur se déverse de la main droite et une corne d'abondance de la main gauche.
Traduzione rovescio : “Genio Populi Romani”, (Au Génie du Peuple romain).

Commento


Rubans de type 2. La première émission de l’atelier de Serdica semble plus rare que ne le le laissent supposer les ouvrages généraux. C’est la première fois que nous proposons un exemplaire à la vente.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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