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v09_0515 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus BB
MONNAIES 9 (2000)
Prezzo di inizio : 114.34 €
Valutazione : 182.94 €
Prezzo realizzato : 114.34 €
Tipo : Follis ou nummus
Data: 307
Nome della officina / città: Vénétie et Istrie, Aquilée
Metallo : rame
Diametro : 27 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 7,91 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Emission: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Beau portrait. Jolie patine vert olive clair. Faiblesse de frappe sur la légende / Joli revers inhabituel
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Buste lauré, casqué et cuirassé à gauche, tenant une haste transversale sur l'épaule droite et un bouclier orné de l'égide de la main gauche, vu de trois quarts en avant (E*1).
Traduzione diritto : "Imperator Cæsar Maximianus Pius Felix Augustus", (L'empereur césar Maximien pieux et heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : FIDES MILITVM AVGG ET CAESS NN// AQP.
Descrittivo rovescio : Fides (la Fidélité) drapée, debout à gauche, tenant une enseigne militaire dans chaque main.
Traduzione rovescio : "Fides Militum Augustorum et Cæsarum Nostrorum", (La Fidélité des soldats de nos augustes et de nos césars).

Commento


Poids léger.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto II

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Aveva "fronte bassa, viso rugoso, naso a tromba, mento e collo spessi, barba ispida" secondo The Roman Emperors, op. cit., p.119. Questa descrizione ha poca somiglianza con i ritratti di argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Scelto da Diocleziano per assisterlo, fu prima Cesare, poi augusto dall'aprile 286. Era la Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino, al quale dà sua figlia Fausta in matrimonio. Massimiano è costretto ad abdicare alla conferenza di Carnuntum dell'11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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