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bpv_330135 - MACRINO Tetrassaria

MACRINO Tetrassaria MS
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2016)
Prezzo : 350.00 €
Tipo : Tetrassaria
Data: 217-218
Nome della officina / città: Nicopolis ad Istrum, Mésie Inférieure
Metallo : rame
Diametro : 26,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 12,59 g.
Grado di rarità : R1
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire de qualité exceptionnelle sur un flan large, parfaitement centré des deux côtés. Portrait de toute beauté
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Descrittivo diritto : Buste lauré, drapé et cuirassé de Macrin à droite, vu de trois quarts en arrière (A*2).
Legenda diritto : AU K OPPEL SE-UH MAKRINOS (Autokrator Kaisar Oppelios Seuhros Makrinos).
Traduzione diritto : (L’empereur césar Oppellius Sévère Macrin).

Rovescio


Descrittivo rovescio : Sol nu courant à gauche, le manteau flottant sur le bras gauche, levant la main droite, tenant un fouet de la main gauche.
Legenda rovescio : UP AGRIPA - NIK-OPOLITWN PROS IST// RW, (Upatewn Agrippa Nikopolitwn Pros Istron).
Traduzione rovescio : (Hypateon Agrippa Nicopolis près d’Istros).

Commento


Rubans de type 3. Ptéryges fines sous le paludamentum.Sur cet exemplaire, Opellius prend deux p (pi). Au revers Agrippa avec un seul P.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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