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bpv_113689 - MACRINO Tétradrachme syro-phénicien

MACRINO Tétradrachme syro-phénicien BB
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio
Prezzo : 295.00 €
Tipo : Tétradrachme syro-phénicien
Data: 217-218
Nome della officina / città: Tyr, Phénicie
Metallo : billone
Diametro : 25 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 11,33 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Trace de corrosion au droit. Beau portrait vigoureux. Le murex est bien visible au revers
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire vient de ROME II, 1996, n° 41, MONNAIES XIII, n° 479, c’est le 1554_005 de la base TSP

Diritto


Descrittivo diritto : Tête laurée de Macrin à droite (O*).
Legenda diritto : AUT K M OP SE. - MAKRINOS SEB, (Autokrator Kaisaros Markos Opellios Seouhros Makrinos Sebastos).
Traduzione diritto : (L’empereur césar Marc Opellius Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Descrittivo rovescio : Aigle debout de face sur une massue, les ailes déployées, la tête tournée à gauche, tenant une couronne dans son bec ; entre les pattes, un murex.
Legenda rovescio : DHMARC. - EX. UPATOS PP, (Dhmarcikhs Ex Upatos Patri Patridos).
Traduzione rovescio : (Revêtu de la puissance tribunitienne consul père de la patrie).

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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