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brm_424837 - MACRINO Denier

MACRINO Denier q.SPL
280.00 €
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Tipo : Denier
Data: octobre - décembre
Data: 217
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Diametro : 20 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 3,80 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan irrégulier et épais bien centré. Joli buste de style fin et très beau revers ! Patine grise
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG.
Descrittivo diritto : Buste lauré et cuirassé de Macrin à droite, vu de trois quarts en avant (B*).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Marcus Opellius Severus Macrinus Augustus”, (L’empereur césar Marc Opellius Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : PONTIF MAX TR P COS PP.
Descrittivo rovescio : Annona (l'Annone) assise à gauche sur un siège sans dossier, tenant de la main droite deux épis et de la main gauche une corne d'abondance ; à ses pieds, un modius..
Traduzione rovescio : “Pontifex Maximus Tribunicia Potestas Consul Pater Patriæ”, (Grand pontife revêtu de la puissance tribunitienne consul père de la patrie).

Commento


Poids lourd. Rubans de type 3. Buste seulement cuirassé, barbe longue.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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