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brm_164813 - MACRINO Denier

MACRINO Denier SPL
325.00 €
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Tipo : Denier
Data: octobre - décembre
Data: 217
Nome della officina / città: Roma
Metallo : argento
Titolo in millesimi : 500 ‰
Diametro : 19,50 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 2,61 g.
Grado di rarità : R1
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Flan large, complet et bien centré, mais métal légèrement ébréché à 11 heures au droit. Revers de style fin et de haut relief. Recouvert d’une jolie patine de médaillier avec des reflets mordorés
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG.
Descrittivo diritto : Buste lauré et cuirassé de Macrin à droite, vu de trois quarts en avant (B*).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Marcus Opellius Severus Macrinus Augustus”, (L’empereur césar Marc Opellius Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : PONTIF MAX TR P COS P P.
Descrittivo rovescio : Fides (la Fidélité) drapée,la tête tournée à droite, debout à gauche, le pied droit posé sur un casque, tenant une enseigne militaire dans chaque main.
Traduzione rovescio : “Pontifex Maximus Tribunicia Potestate Consul Pater Patriæ”, (Grand pontife, revêtu de la puissance tribunitienne, consul, père de la patrie).

Commento


Poids très léger.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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