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bpv_730554 - MACRINO Tétradrachme syro-phénicien

MACRINO Tétradrachme syro-phénicien q.SPL
880.00 €
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Tipo : Tétradrachme syro-phénicien
Data: 217-218
Nome della officina / città: Édesse, Commagène
Metallo : billone
Diametro : 26 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 5,17 g.
Grado di rarità : UNIQUE
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan, décentré sur les légendes. Très belle tête de Macrin. Joli revers. Patine grise avec des reflets métalliques dorés
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exzmplaire provient de la collection de Michel Prieur

Diritto


Descrittivo diritto : Tête laurée de Macrin à droite (O*).
Legenda diritto : P SE MEKRINOS.
Traduzione diritto : (Opel Sévère Macrin auguste).

Rovescio


Descrittivo rovescio : Aigle debout de face, les ailes déployées, la tête tournée à droite, tenant dans son bec une couronne ; petit temple entre les pattes de l’aigle.
Legenda rovescio : [DHMARC]. EX. UPATOS, (Dhmarcikhs Ex Upatos).
Traduzione rovescio : (Revêtu de la puissance tribunitienne consul).

Commento


Cet exemplaire est illustré dans l’ouvrage de M&K Prieur, p. 103.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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