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v41_0625 - MACRINO Diassaria

MACRINO Diassaria q.BB
MONNAIES 41 (2009)
Prezzo di inizio : 150.00 €
Valutazione : 300.00 €
Prezzo realizzato : 150.00 €
Tipo : Diassaria
Data: c. 217
Nome della officina / città: Marcianopolis, Mésie Inférieure
Metallo : rame
Diametro : 24 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 7,58 g.
Grado di rarità : UNIQUE
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un petit flan parfaitement centré des deux côtés à l’usure très importante, mais parfaitement lisible et identifiable. Patine vert clair granuleuse
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Descrittivo diritto : Tête laurée de Macrin à droite.
Legenda diritto : AU K OPPEL S-EUH MAKREINO-S, (Autokrator Kaisar Oppelios Ceuhros Makreinos).
Traduzione diritto : (L’empereur césar Opel Sévère Macrin).

Rovescio


Descrittivo rovescio : Les trois Grâces.
Legenda rovescio : MARKIA-NOP-OLITWN, (Markianopolitwn).
Traduzione rovescio : (de Marcianopolis).

Commento


Rubans de type 2. Semble complètement inédit et non répertorié. Manque à tous les ouvrages consultés dont le récent ouvrage de Varbonov. De la plus grande rareté. Les pièces de Macrin seul sont beaucoup plus rares que les pentassaria où il est associé avec son fils Diaduménien.

Cronistoria


MACRINO

(04/11/217-06/08/218)

Macrin nacque nel 164 a Cherchell in Mauretania. Non è un senatore, ma un cavaliere, di origine indigena (moresca). Procuratore della "res privata" (fondo privato dell'Imperatore) di Caracalla, divenne poi prefetto del Pretorio dal 212. Dopo l'assassinio di Caracalla l'8 aprile 217, fu acclamato imperatore l'11 aprile. Non verrà mai a Roma e rimane ad Antiochia. Divinizza Caracalla, ma esilia Giulia Domna, che si lascia morire. Prende il titolo di Severo per radunare a sé i sostenitori della famiglia Severiana e dà il prænomen di Antonino a suo figlio, Diadumeniano, promosso a Cesare. Mentre cerca di conciliare tutti, si imbatte nell'esercito, che manca Caracalla. I soldati squartati a Emesa proclamarono Eliogabalo il 16 maggio 218. Sconfitto a giugno, Macrino fuggì. Sentendo della morte di Diaduménien, cerca di suicidarsi gettandosi dal carro e viene ucciso dai suoi stessi soldati..

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