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bgr_354267 - GIUDAEA - SEGUNDA RIBELLIONE DI BAR KOKHBA Unité

GIUDAEA - SEGUNDA RIBELLIONE DI BAR KOKHBA Unité q.BB
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2016)
Prezzo : 195.00 €
Tipo : Unité
Data: an 2
Nome della officina / città: Jérusalem, Judée
Metallo : rame
Diametro : 24,5 mm
Asse di coniazione : 6 h.
Peso : 6,78 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan bien centré des deux côtés à l’usure importante, en particulier au droit. Joli revers. Patine marron foncé
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : INSCRIPTION HÉBRAÏQUE.
Descrittivo diritto : Feuille de vigne.
Traduzione diritto : (An 2 pour la liberté de Jérusalem).

Rovescio


Titolatura rovescio : INSCRIPTION HÉBRAÏQUE.
Descrittivo rovescio : Palmier avec sept palmes.
Traduzione rovescio : (Simon).

Commento


Poids très léger. Droit et revers sont parfois intervertis. Il faut bien voir dans la feuille de vigne le droit plutôt que le revers. Le droit semble surfrappé.

Cronistoria


GIUDAEA - SEGUNDA RIBELLIONE DI BAR KOKHBA

(132-135)

Nel 132, per forzare l'assimilazione e porre fine al giudaismo ribelle, l'imperatore Adriano decise di costruire sulle rovine di Gerusalemme (distrutta da Tito nel 70) una città greco-romana, Ælia Capitolina (Ælius è il cognome di Adriano), e il piano prevedeva, suprema profanazione, la costruzione di un tempio dedicato a Giove Capitolino sulle rovine del Tempio. Inoltre, la "lex Cornelia de sicariis et veneficis" vieta la circoncisione e il sabato. Questa persecuzione religiosa provoca una rivolta armata, sull'esempio dei Maccabei. Simon Ben Cocheba (o Kosiba) prende la guida del movimento, atteggiandosi e riconoscendosi come il Messia diventando Bar Kokhba "figlio della stella". Guida i guerriglieri e inizialmente ottiene un certo successo, nonostante le rivalità all'interno del suo campo.. Ma non può prevalere sulle legioni giunte in rinforzo da tutto l'Impero e poste sotto il comando di Sesto Giulio Severo, legato di Bretagna. Nel 135 morì nella fortezza di Bethar, a sud-ovest di Gerusalemme, dove si era rifugiato. La rivolta fu repressa al costo di mezzo milione di morti tra gli insorti. La caduta di Bethar, il 9 aC, lo stesso giorno dell'anniversario della caduta del primo, poi del secondo Tempio, segna per molti secoli la fine di ogni accenno di indipendenza ebraica in Palestina..

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