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fjt_089702 - COUR DES MONNAIES DE PARIS Jeton de compte n.d.

COUR DES MONNAIES DE PARIS Jeton de compte BB
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio
Prezzo : 20.00 €
Tipo : Jeton de compte
Data: n.d.
Metallo : bronzo
Diametro : 23,00 mm
Commenti sullo stato di conservazione:
Très beaux exemplaires
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Descrittivo diritto : Écu à trois fleurs de lis et à l’orle, sur un champ pointillé.

Rovescio


Descrittivo rovescio : Balance sur un champ pointillé.

Commento


Au contraire de l'exemplaire précédant soigneusement gravé, nous présentons une suite d'exemplaires issus très probablement des premières productions banalisées de Tournai. La fréquence de découverte de ces types dans les fouilles archéologiques urbaines en province (observations de J. Labrot) permet de penser que ces jetons étaient utilisés par divers officiers royaux en dehors de la seule chambre royale des monnaies.

Cronistoria


COUR DES MONNAIES DE PARIS

(1552-1791)

Nel medioevo la Camera delle Valute, situata nel Palazzo, negli stessi locali della Camera dei Conti, era preposta al controllo delle zecche.. Nel 1522 Francesco I le conferì i poteri di un vero e proprio tribunale per giudicare i casi relativi alla moneta falsa. Nel 1552, Enrico II eresse questa Camera a corte sovrana, meglio conosciuta come Cour des currencys de Paris. Il Tribunale delle Valute di Parigi aveva, oltre ai suoi poteri giudiziari, una funzione politica (rimostranze, redazione di alcuni editti. . . ) e controllo su pesi e misure (conservava in particolare la pila cosiddetta "di Carlo Magno"). Dal 1704 al 1771 rinunciò a parte della sua giurisdizione a favore della Cour des currency de Lyon. Il tribunale valutario di Parigi fu abolito nel 1791, durante la Rivoluzione. Il Provost General of Currencies era una società responsabile della sorveglianza delle valute e dell'applicazione delle sentenze della Cour des Currency nei secoli XVII e XVIII.. Alla sua testa, il preposto generale delle monete era un ufficiale istituito per conoscere i reati di monete falsificate e istruire sommariamente i processi di monete falsificate, i cui atti venivano poi presentati al Tribunale delle monete.

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