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bgr_494437 - CELTI DEL DANUVIO - TETRADRACHMi IMITAZIONE DI ALESSANDRO III IL GRANDE Tetradrachme,

CELTI DEL DANUVIO - TETRADRACHMi IMITAZIONE DI ALESSANDRO III IL GRANDE Tetradrachme, SPL
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2020)
Prezzo : 750.00 €
Tipo : Tetradrachme,
Data: c. IIIe siècle AC.
Nome della officina / città: Atelier indéterminé
Metallo : argento
Diametro : 28 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 17,05 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un flan large et ovale, légèrement bombé, parfaitement centré des deux côtés avec les grènetis visibles. Très belle tête d’Héraklès légèrement stylisée de haut relief, bien venu à la frappe. Très joli revers, finement détaillé et stylisé servi par une très jolie patine de médaillier grise avec des reflets mordorés
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire provient de la collection du docteur Thierry de Craeker et de MONNAIES 59, n° 45

Diritto


Titolatura diritto : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo diritto : Tête stylisée d’Héraklès à droite, coiffée de la léonté ; grènetis perlé circulaire.

Rovescio


Titolatura rovescio : RESTES DE LÉGENDE, FORMÉ DE LETTRES PERLÉES.
Descrittivo rovescio : Zeus assis à gauche sur un trône à dossier, tenant un aigle de la main droite et un sceptre long de la main gauche ; monogrammes dans le champ à gauche, une lettre sous le trône.
Legenda rovescio : BIASILEWS/ FILIPPOU.
Traduzione rovescio : (du roi Philippe).

Commento


Imitation précoce du type de Philippe III avec une épigraphie encore reconnaissable. Ce type n’est pas repris comme prototype dans l’ouvrage de Martin Price consacré au monnayage d’Alexandre III le Grand et de Philippe III Arrhidée.

Cronistoria


CELTI DEL DANUVIO - TETRADRACHMi IMITAZIONE DI ALESSANDRO III IL GRANDE

(II - I secolo a.C.)

Sotto questo titolo vengono generalmente raggruppate tutte le monete che non hanno una precisa attribuzione. A volte viene offerto il termine "Celti orientali". Dopo che i Celti saccheggiarono Delfi e si diffusero attraverso la Grecia e l'Asia Minore, sequestrarono una notevole quantità di bottino, grazie al loro saccheggio. I re ellenistici, Diadochi o Epigoni li usavano come mercenari nei loro eserciti dove il salario medio era normalmente uno statere d'oro corrispondente a cinque tetradrammi attici o venti dramme atiche. I prototipi che rappresentano la testa di Eracle con lo Zeus seduto sul retro sono stati ampiamente copiati e imitati in tutto il Ponto Euxin, la Macedonia settentrionale e la Tracia. La fase finale della monetazione avviene alla fine del II secolo o all'inizio del I secolo a.C. dove non ci sono tracce del dritto e del rovescio così come leggende più di una faccia bombata di una moneta praticamente liscia su entrambi lati.

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