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bga_178281 - CELTI DEL DANUVIO Tétradrachme au cavalier, imitation de Philippe II

CELTI DEL DANUVIO Tétradrachme au cavalier, imitation de Philippe II q.SPL
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio
Prezzo : 350.00 €
Tipo : Tétradrachme au cavalier, imitation de Philippe II
Data: (IIe-Ier siècles avant J.-C.)
Metallo : argento
Diametro : 25,6 mm
Asse di coniazione : 9 h.
Peso : 13,72 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Bon exemplaire, complet et homogène, avec une patine grise et brillante. On devine un défaut de métal ou une contremarque sur le portrait
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Zeus à droite ; grènetis.

Rovescio


Descrittivo rovescio : Cavalier au pas à droite, tenant une palme de la main droite ; le cheval lève l'antérieur à droite ; entre les jambes du cheval, une torche.
Legenda rovescio : FILIP - POU.

Commento


Si le statère d’or de Philippe II de Macédoine a servi de prototype à de nombreuses imitations gauloises, le tétradrachme n’a pas été imité en Gaule, mais reste principal sujet d’inspiration des monnaies pour les Celtes du Danube (LT. 9697-9767, 9768-9832, 9618-9630, 9870-9886). Les premières imitations furent frappées dans le premier quart du IIIe siècle avant J.-C. La fabrication des copies serviles, puis des imitations, enfin des frappes celtiques continuèrent pendant plus de deux siècles.
Au revers la torche correspond à Philippe III pour Amphipolis entre 323 et 316.

Cronistoria


CELTI DEL DANUVIO

(III-I secolo a.C.)

Sotto questo titolo vengono generalmente raggruppate tutte le monete che non hanno una precisa attribuzione. A volte viene offerto il termine "Celti orientali". Dopo che i Celti saccheggiarono Delfi e si diffusero attraverso la Grecia e l'Asia Minore, sequestrarono una notevole quantità di bottino, grazie al loro saccheggio. I re ellenistici, Diadoques o Epigones, li usavano come mercenari nei loro eserciti dove il salario medio era normalmente uno statere d'oro corrispondente a cinque tetradramme di standard attico o venti dramme. I prototipi che rappresentavano la testa di Zeus con un cavaliere furono ampiamente copiati e imitati nei Balcani, nella Macedonia settentrionale e in Tracia. La fase finale della monetazione avviene alla fine del II secolo o all'inizio del I secolo a.C. dove non ci sono tracce del dritto e del rovescio così come leggende più di una faccia bombata di una moneta praticamente liscia su entrambi lati.

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