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bga_644427 - CELTI DEL DANUVIO Tétradrachme au cavalier, imitation de Philippe II

CELTI DEL DANUVIO Tétradrachme au cavalier, imitation de Philippe II BB
non disponibile.
Articolo venduto sul nostro negozio (2022)
Prezzo : 280.00 €
Tipo : Tétradrachme au cavalier, imitation de Philippe II
Data: (IIe-Ier siècles avant J.-C.)
Metallo : argento
Diametro : 24,5 mm
Asse di coniazione : 9 h.
Peso : 13,30 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Flan large et bien centré. Écrasement sur le visage au droit. Patine grise
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : ANÉPIGRAPHE.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Zeus à droite ; grènetis.

Rovescio


Descrittivo rovescio : Cavalier au pas à droite, tenant une palme de la main droite ; le cheval lève l'antérieur à droite ; entre les jambes du cheval, une torche.
Legenda rovescio : FILIP - POU

Commento


Si le statère d’or de Philippe II de Macédoine a servi de prototype à de nombreuses imitations gauloises, le tétradrachme n’a pas été imité en Gaule, mais reste principal sujet d’inspiration des monnaies pour les Celtes du Danube (LT. 9697-9767, 9768-9832, 9618-9630, 9870-9886). Les premières imitations furent frappées dans le premier quart du IIIe siècle avant J.-C. La fabrication des copies serviles, puis des imitations, enfin des frappes celtiques continuèrent pendant plus de deux siècles.
Au revers la torche correspond à Philippe III pour Amphipolis entre 323 et 316.
While the gold stater of Philip II of Macedon served as a prototype for many Gallic imitations, the tetradrachm was not imitated in Gaul, but remained the main source of inspiration for coins for the Danube Celts (LT. 9697-9767, 9768-9832, 9618-9630, 9870-9886). The first imitations were struck in the first quarter of the 3rd century BC. The manufacture of servile copies, then imitations, and finally Celtic strikes continued for more than two centuries. On the reverse, the torch corresponds to Philip III for Amphipolis between 323 and 316

Cronistoria


CELTI DEL DANUVIO

(III-I secolo a.C.)

Sotto questo titolo vengono generalmente raggruppate tutte le monete che non hanno una precisa attribuzione. A volte viene offerto il termine "Celti orientali". Dopo che i Celti saccheggiarono Delfi e si diffusero attraverso la Grecia e l'Asia Minore, sequestrarono una notevole quantità di bottino, grazie al loro saccheggio. I re ellenistici, Diadoques o Epigones, li usavano come mercenari nei loro eserciti dove il salario medio era normalmente uno statere d'oro corrispondente a cinque tetradramme di standard attico o venti dramme. I prototipi che rappresentavano la testa di Zeus con un cavaliere furono ampiamente copiati e imitati nei Balcani, nella Macedonia settentrionale e in Tracia. La fase finale della monetazione avviene alla fine del II secolo o all'inizio del I secolo a.C. dove non ci sono tracce del dritto e del rovescio così come leggende più di una faccia bombata di una moneta praticamente liscia su entrambi lati.

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