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v18_0004 - CALABRIA - TARENTUM Nomos, statère ou didrachme

CALABRIA - TARENTUM Nomos, statère ou didrachme q.SPL
MONNAIES 18 (2003)
Prezzo di inizio : 750.00 €
Valutazione : 1 200.00 €
Prezzo realizzato : 1 805.00 €
Numero di offerte : 7
Offerta maxima : 2 493.00 €
Tipo : Nomos, statère ou didrachme
Data: c. 350 AC.
Nome della officina / città: Tarente
Metallo : argento
Diametro : 22 mm
Asse di coniazione : 1 h.
Peso : 7,83 g.
Grado di rarità : R2
Commenti sullo stato di conservazione:
Pièce de haut relief. Représentation exceptionnelle, parfaitement centré des deux côtés avec une magnifique patine de médaillier grise avec des reflets mordorés et bleuâtres qui recouvrent la plus grande partie du champ. L’expression des visages est saisissante
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Cet exemplaire provient d’une vieille collection des années 30 avec comme source, la collection Cote (n° 2) sans autre information

Diritto


Descrittivo diritto : Cavalier passant au pas à droite, nu, tenant les rênes de son cheval de la main gauche, le bras droit le long du corps.
Legenda diritto : A-E.

Rovescio


Descrittivo rovescio : Taras nu, chevauchant un dauphin à droite, tendant la main gauche, le bras droit le long du corps.
Legenda rovescio : TARAS.

Commento


Mêmes coins que les exemplaires de l’American Numismatic Society (ANS. 942) et de la collection Jameson (n° 119).

Cronistoria


CALABRIA - TARENTUM

(380-345 a.C.)

Architas, Stratego

Dal 380 aC i destini di Taranto si trovarono nelle mani di Archita di Taranto (460-360 aC), filosofo pitagorico, amico di Platone, matematico, astronomo, uomo politico e generale che fu posto sette volte alla guida della sua città. Viene dato per l'inventore della vite, della carrucola, del sonaglio e dell'aquilone. Orazio gli ha dedicato un'ode. La fondazione panellenica di Thurium nel 443 aC aveva dato origine a un conflitto che avrebbe opposto per più di trent'anni Taranto ad Atene. Le due città rivali avevano finito per fondare Héraclée, comunque sotto l'influenza tarantina. I Tarentini finirono per imporsi sulle città di Métaponte e Siris. Archita, nella prima metà del IV secolo aC, divenne lo stratega della confederazione italiota la cui capitale era Eraclea e che comprendeva, oltre a Taranto, Metaponto e Turio, Crotone, Velia e Napoli. Questo periodo dell'egemonia tarentina terminò con la morte di Archita e fu il punto di partenza per gli interventi di generali mercenari come Archidamo di Sparta, Alessandro il Molosso o Pirro dell'Epiro..

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