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brm_750151 - AURÉLIEN Antoninien

AURÉLIEN Antoninien SPL/MS
200.00 €
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Tipo : Antoninien
Data: fin 271 - automne 272
Nome della officina / città: Siscia
Metallo : billone
Titolo in millesimi : 50 ‰
Diametro : 21,5 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 3,66 g.
Officine: 2e
Commenti sullo stato di conservazione:
Monnaie idéalement centrée présentant une superbe Fortune au revers, finement détaillée. Avec son argenture
N° nelle opere di riferimento :
Pedigree :
Exemplaire provenant de la collection J. S

Diritto


Titolatura diritto : IMP AVRELIANVS AVG.
Descrittivo diritto : Buste d’Aurélien, tête radiée, à droite, avec cuirasse, vu de trois quarts en avant (B).
Traduzione diritto : “Imperator Aurelianus Augustus”, (Empereur Aurélien Auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : FOR-TVNA - REDVX// *S.
Descrittivo rovescio : Fortuna (La Fortune) assise à gauche, tenant un gouvernail de la main droite et une corne d'abondance de la gauche ; sous son siège, une roue.
Traduzione rovescio : “Fortuna Redux”, (La Fortune qui fait revenir).

Commento


Seulement deux exemplaires de ce type dans le catalogue de La Venèra.

Cronistoria


AURÉLIEN

(07/270-09/275)

Aureliano nacque intorno al 207 a Sirmio. Dopo una brillante carriera militare, fu proclamato augusto a Sirmio dopo la morte di Claudio II e rimase unico imperatore dopo il suicidio di Quintillo. Prese la dolorosa decisione di abbandonare la Dacia nel 271 e poi attaccò Zenobia e Vaballath impadronendosi di Palmira nel 272. Poi intraprese la riconquista dell'Impero gallico e sconfisse Tetrico a Châlons. Trionfa a Roma e salva la vita ai suoi famosi prigionieri. Fu assassinato mentre preparava una campagna contro i Sassanidi per riconquistare la Mesopotamia. Con la riforma, Aurélien ha cercato di ricreare un sistema monetario veramente coerente che era completamente scomparso dalla fine del regno di Gallien. Un ritorno all'ortodossia monetaria, le vittorie su Palmyra e sull'Impero gallico consentirono questa restaurazione monetaria che sarebbe sopravvissuta in qualche modo fino alla riforma di Diocleziano nel 294. A quanto pare il denario, a volte d'argento, valeva la metà della nuova moneta chiamata aurelianus o antoninianus.

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