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brm_249561 - MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus

MASSIMIANO ERCOLE Follis ou nummus SPL
85.00 €
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Tipo : Follis ou nummus
Data: 296-297
Nome della officina / città: Trèves
Metallo : rame
Diametro : 26 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 10,00 g.
Officine: 1re
Commenti sullo stato di conservazione:
Exemplaire sur un petit flan épais, bien centré des deux côtés. Très beau portrait de Maximien. Frappe un peu molle au revers, le flan légèrement taché. Patine grise avec des reflets métalliques dorés. Conserve une grande partie de son brillant de frappe
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP MAXIMIANVS AVG.
Descrittivo diritto : Tête laurée de Maximien Hercule à droite (O*).
Traduzione diritto : "Imperator Maximianus Augustus", (L'empereur Maximien auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : GENIO POPV-LI ROMANI/ A|(GAMMA)// TR.
Descrittivo rovescio : Genius (le Génie) debout à gauche, le manteau sur l'épaule gauche, coiffé du modius, tenant une patère de la main droite et une corne d'abondance de la main gauche.
Traduzione rovescio : “Genio Populi Romani”, (Au Génie du Peuple romain).

Commento


Les folles étaient saucés. L’argenture superficielle devait aider les consommateurs à l’accepter plus facilement. Aujourd’hui, un follis comme le nôtre avec argenture est toujours rare. Rubans de type 2 aux extrémités bouletées.

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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