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brm_476999 - MASSIMIANO ERCOLE Aurelianus

MASSIMIANO ERCOLE Aurelianus SPL
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Tipo : Aurelianus
Data: début - été
Data: 287
Nome della officina / città: Lyon
Metallo : billone
Titolo in millesimi : 50 ‰
Diametro : 21 mm
Asse di coniazione : 12 h.
Peso : 3,58 g.
Officine: 2e
Commenti sullo stato di conservazione:
Petit flan ovale bien centré. Magnifique buste de style fin. Revers présentant une faiblesse de frappe. Concrétions au droit. Patine grise aux reflets métalliques
N° nelle opere di riferimento :

Diritto


Titolatura diritto : IMP C VAL MAXIMIANVS P F AVG.
Descrittivo diritto : Buste radié, drapé et cuirassé de Maximien Hercule à droite, vu de trois quarts en avant (A).
Traduzione diritto : “Imperator Cæsar Valerius Maximianus Pius Felix Augustus”, (L'empereur césar Valère Maximien pieux et heureux auguste).

Rovescio


Titolatura rovescio : HERCVLI PACIFERO/ B|-// SML.
Descrittivo rovescio : Hercule nu, debout à gauche, tenant un rameau d’olivier de la main droite et sa massue reposant sur son bras gauche et tenant la léonté.
Traduzione rovescio : “Herculi Pacifero”, (À Hercule pacificateur).

Cronistoria


MASSIMIANO ERCOLE

(10/12/285-02/310)

Augusto I

Massimiano nacque a Sirmio intorno al 250. Ha "la fronte bassa, il viso rugoso, il naso a tromba, il mento e il collo spessi, la barba ispida" secondo "The Roman Emperors", op. cit., pag. 119. Questa descrizione non assomiglia tanto ai ritratti degli argentei, che sono stereotipati e non necessariamente riconoscibili. Viene scelto da Diocleziano per assisterlo. Fu prima Cesare, poi Augusto dall'aprile 286, e fu la fondazione della Diarchia. Maximien si stabilisce a Trèves e deve combattere contro le invasioni barbariche e l'usurpazione di Carausius in Bretagna. Nel 293, quando fu creata la Tetrarchia, fu assistito da Costanzo Cloro. Diocleziano costringe Massimiano ad abdicare il 1 maggio 305. Si risente della pensione e va a sostenere suo figlio Massenzio quando si impadronisce di Roma il 28 ottobre 306. Riprende il servizio come augusto nel 307 e aiuta Costantino a cui dà in sposa sua figlia Fausta . Massimiano è costretto ad abdicare al congresso di Carnuntum, 11 novembre 308. Riprende un'ultima volta la porpora all'inizio del 310 a Marsiglia prima di suicidarsi o essere assassinato.

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